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Aree protette - rana
 

Notizie

43. Forra di S. Giustina

veduta Forra di S. Giustina
  • Tipologia: corso d'acqua, bosco ripario
  • Comune: Taio, Tassullo
  • Quota media: 300 m
  • Superficie: 20 ha circa
  • Normativa di riferimento: L.P. 14/1986

La forra di Santa Giustina è un orrido formatosi in seguito all'attività erosiva del torrente Noce. La forra, scavata nelle rocce calcaree, è nella sua parte settentrionale chiusa tra pareti verticali e quasi inaccessibili, mentre più a valle si allarga ed i versanti in sponda destra assumono l'aspetto più dolce di pendii coltivati a frutteto.

L'importanza del biotopo è sia di carattere floristico-vegetazionale che faunistico. La vegetazione originaria della zona, costituita in massima parte da una pineta (Erico-Pinetum sylvestris ), è stata sostituita dalla coltivazione delle mele che occupa quasi tutti i terreni suscettibili di coltura.

Per le sue caratteristiche intrinseche la forra, escluse le zone più larghe e di facile accesso, ha mantenuto tratti di vegetazione originaria di grande valore naturalistico: tra le specie dei consorzi mesofili spicca l'olmo montano (Ulmus glabra), che costituisce un boschetto di alto valore ecologico, mentre il sottobosco è arricchito da specie rare come Festuca gigantea.

Tra le specie rare in senso assoluto troviamo: la Graminacea delle zone umide Poa palustris ed Asplenium lepidum e Asplenium seelosi, felci degli incavi rocciosi e stillicidiosi, la Ranuncolacea Thalictrumfoetidum e Carex remota , Ciperacea un tempo molto più diffusa. 

La ricchezza di ambienti che costituiscono la forra è di per sè stessa testimonianza dell'alto valore del biotopo: dal greto del torrente, invaso da Epilobium spp. e Thypha sp., si passa al bosco mesofilo; all'ambiente propriamente di forra, chiuso ed inaccessibile, alla vegetazione degli incavi rocciosi e agli ambienti di stillicidio si contrappongono le specie delle zone rocciose soleggiate e lontane dal fondo umido. 

Ad una tale varietà ambientale e floristica corrisponde un'altrettanto importante presenza faunistica: gufo reale (Bubo bubo ), merlo acquaiolo (Cinclus cinclus ), martin pescatore (Alcedo atthis ), tuffetto (Tachybaptus ruficollis ) e cannaiola (Acrocephalus scirpaceus ) sono solo alcuni esempi di specie rare presenti nel biotopo.

 

Studi

  • monitoraggio ittiofauna
  • piano di gestione