Da lunedì 16 ottobre fino ad ultimazione lavori rimarrà chiuso un tratto della passerella-sentiero lungo la riva occidentale del Lago di Toblino, per interventi di manutenzione straordinaria e valorizzazione ambientale.
Adottato in via definitiva il piano del Parco Nazionale dello Stelvio, acquisita nei mesi scorsi l'intesa del Comitato provinciale di coordinamento e d'indirizzo.
A dieci anni dal loro avvio, le recenti modifiche alla disciplina delle Reti di Riserve hanno ridefinito parzialmente la cornice per il loro funzionamento. In un recente incontro sono stati illustrati punti di forza e di debolezza, ma anche i possibili sviluppi futuri.
Scoprire le montagne patrimonio dell’umanità attraverso un’esperienza interattiva, alla portata di tutti. È ciò che offre il portale Dolomites World Heritage Geotrail, lo strumento – ora online – che permette di “leggere” in modo semplice e multimediale la geologia delle Dolomiti, in un viaggio lungo le ere geologiche che hanno plasmato questo territorio unico al mondo.
Approvato dalla Giunta provinciale il programma degli interventi per il triennio 2023-2025 del settore Trentino del Parco Nazionale dello Stelvio, da realizzare anche in collaborazione con la Comunità di Valle e i comuni interessati.
Clima di festa ieri al rifugio malga Sauch, nel comune di Giovo, per il rinnovo della convenzione che istituisce la Rete di riserve val di Cembra Avisio.
Nel 1967 veniva varato dalla Provincia autonoma di Trento il primo Piano Urbanistico Provinciale, il primo strumento di pianificazione territoriale di area vasta concepito in Italia.
Tra i molti aspetti innovativi di quel Piano, uno dei più significativi riguarda certamente l'individuazione dei due Parchi Naturali provinciali.
I Parchi quindi possono essere considerati, sotto il profilo puramente urbanistico, i primi Parchi regionali/provinciali creati in Italia, precedenti a quelli istituiti da altre Regioni a partire dagli anni Settanta. Se oggi le aree protette in Italia sono più di mille, e interessano oltre l'11% del territorio italiano, fino ad allora esistevano infatti solo 4 parchi nazionali (Gran Paradiso, Abruzzo, Circeo, e Stelvio), istituiti tra il 1922 e il 1935.
Nel PUP si riservava una forte attenzione anche all'ambiente e intravedeva nei Parchi naturali provinciali i soggetti fondamentali per una azione nel campo della conservazione della natura e di una strategia di sviluppo territoriale, basato allora sull'antinomia tra città e periferia.
Va detto anche che questo approccio fortemente conservazionistico, ha impedito il decollo dei nostri parchi per circa vent'anni, periodo nel quale sono rimasti sulla carta, svolgendo appunto un ruolo, seppur prezioso, quasi esclusivamente di tutela urbanistica. Fu necessario attendere la Legge provinciale n. 18 del 1988 perché il Parco Naturale Adamello Brenta e il Parco
Naturale Paneveggio Pale di San Martino diventassero operativi, iniziando a svolgere una funzione molto importante anche nel campo delle politiche dello sviluppo sostenibile e nella maturazione nella comunità trentina di una consapevolezza e attenzione sui temi ambientali.
Una delle grandi direttrici del futuro sarà ancora l'ambiente. Per questo, i cinquant'anni dell'istituzione Parco possono
essere l'occasione per ripercorrere una storia fatta di conoscenze scientifiche, di tutela della natura, di uno sviluppo sostenibile, di saperi e cultura del patrimonio, di ecoturismo, e per riflettere su come è evoluto nel frattempo il concetto stesso di conservazione della natura.
I Parchi non sono solo recupero della "memoria", ma anche e soprattutto occasione per immaginare il futuro.
Ecco tutti gli eventi messi in campo per celebrare i 50 - 30 anni dei Parchi trentini:
Altri eventi sono previsti nella primavera del 2018.