L'intesa rappresenta l'importante e necessario passaggio per l'adozione definitiva del Piano da parte della Giunta provinciale, tappa fondamentale di un lungo iter, avviato dai tre settori del Parco nel 2017.
Walter Ferrazza è stato eletto nel Consiglio direttivo di Federparchi. Rieletto anche un altro trentino Marco Katzemberger, protagonista da anni delle attività del Parco.
In seguito alla riforma del 2021, volta a semplificare le procedure di programmazione degli interventi a tutela dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile, la Giunta provinciale ha approvato le convenzioni novennali per la Rete di riserve Val di Cembra Avisio e il Parco Naturale Locale Monte Baldo. Approvati anche il programma triennale degli interventi e quello finanziario.
Via libera all'attuazione della riforma delle Reti di riserve, per semplificare le procedure di programmazione degli interventi a tutela dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile che caratterizzano l'operato delle Reti. La convenzione novennale tra i Comuni e le Comunità interessate e la Provincia (ed altri soggetti, in determinati casi) rappresenterà lo strumento di governance generale della Rete.
Il percorso di candidatura all’iscrizione nel Patrimonio mondiale Unesco è impegnativo, complesso e non scontato, ma l'amministrazione provinciale sta seguendo con uguale attenzione tutte le istanze promosse dal territorio.
La Cabina di regia delle aree protette e dei ghiacciai promuove una serie di incontri sul tema dei ghiacciai e degli ambienti alpini d’alta quota, partendo dalla loro vulnerabilità per passare agli aspetti geomorfologici, al tema della memoria dei ghiacciai e a quello che lasciano con la relativa storia.
Gli incontri sono organizzati dalla rete dei parchi del territorio provinciale in collaborazione con il Muse – Museo delle Scienze.
Primo incontro a Peio il 13 settembre per parlare di impatto del cambiamento climatico.
Nel 1986 la Provincia Autonoma di Trento promulgò una legge per tutelare i luoghi naturali più preziosi del suo territorio: “L. P. 14/86 - Norme per la salvaguardia dei biotopi di rilevante interesse ambientale, culturale e scientifico".
L'anno dopo il Piano Urbanistico Provinciale individuò tali biotopi e negli anni successivi la Giunta Provinciale emanò delle Deliberazioni che istituivano ufficialmente la tutela di ogni biotopo, prevendodone specifici vincoli di tutela.
Con la Legge Provinciale 11/2007 “Governo del territorio forestale e montano, dei corsi d'acqua e delle aree protette”, il nome di "biotopo provinciale" venne cambiato in “Riserva naturale provinciale”.
Nel frattempo e negli anni successivi, anche la Comunità Europea interveniva per proteggere e conservare i lembi più preziosi e rari del suo territorio ed emanava la Direttiva 92/43/CEE relativa alla “conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche” (Direttiva “Habitat). Con il suo recepimento nei primi anni del secolo, vennero individuati anche in Italia e in Trentino molti luoghi che furono dichiarati “Siti di Importanza Comunitaria” (S.I.C.) e “Zone di Protezione Speciale” (Z.P.S.), queste ultime derivanti dalla Direttiva “Uccelli” (79/409/CEE). A regime, i S.I.C. assumono la denominazione di “Zone Speciali di Conservazione” (Z.S.C.).
Le Riserve naturali Provinciali trentine sono ricomprese anche in questi elenchi e quindi sono ora doppiamente tutelate, dalla legge provinciale e dalla legge europea.
Nella scheda di ogni Riserva naturale provinciale (vedi Elenco riserve e biotopi) sono indicati i vincoli di tutela.