Aree protette

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Aree protette - montagne 2
 

Notizie

7110 - * Torbiere alte attive

* Lebende Hochmoore

 

* Active raised bogs

 
Sfagni nel biotopo Lago del Vedes - ph A. Agostini

Caratteristiche generali dell'habitat

Habitat prioritario, di eccezionale e riconosciuta importanza naturalistica per il territorio alpino, che include le torbiere acide, ombrotrofiche, povere di minerali, alimentate principalmente dalle piogge, in cui il livello dell'acqua si mantiene generalmente più alto rispetto alla falda freatica circostante. La vegetazione, formata da piante perenni, è dominata da cuscinetti colorati di sfagni che consentono la crescita della torbiera. Si osserva spesso l’alternarsi di cumuli (Bulten) e di depressioni con acqua che affiora in superficie (Schlenken). Possono essere considerate un’espressione di un paesaggio postglaciale, giovanile. In fasi più evolute possono comparire piante di pino silvestre, pino mugo o betulla pubescente sopra i cumuli. Il termine "attive" indica aree in cui si sta formando della torba, comprese situazioni temporaneamente ferme per eventi di siccità prolungata o incendi.

Variabilità, contatti e criteri interpretativi

Il riconoscimento di una torbiera alta attiva non presenta difficoltà, trattandosi di un habitat estremo con una vegetazione molto peculiare. Le comunità vegetali rientrano nella classe Oxycocco-Sphagnetea ma anche le migliori espressioni di Scheuchzerietalia palustris, Utricularietalia intermedio-minoris e Caricetalia fuscae possono rientrare nella dinamica di una torbiera alta attiva. Per effetto di precedenti interventi che ne hanno ridotto l’estensione e in parte alterato l’evoluzione, esse risultano, non di rado, floristicamente impoverite, ciò che impedisce di osservare la tipica seriazione spaziale. Gli aspetti a pino mugo dominante, non del tutto infrequenti in Trentino, sono da riferire all’habitat 91D0, torbiere boscose, pur esso prioritario. Considerando che queste torbiere sono un habitat prioritario, si è dell’avviso di interpretare in modo estensivo le non infrequenti stazioni torbose in cui vi siano segnali di cumuli attivi, anche se essi sono ancora poco pronunciati. In tal modo si dà la giusta dignità ad ambienti di notevole qualità ecologica che, in caso contrario, potrebbero essere valutati meno di un nardeto! Le situazioni migliori sono caratterizzate da un mosaico in cui si potrebbero distinguere anche lembi di 7140 o 7150. In tal caso sembra opportuno, comunque, cartografare tutto l’habitat come 7110.

Specie vegetali tipiche

Dominanti:

Sphagnum spp.

Caratteristiche:

Andromeda polifolia (VU), Carex pauciflora (NT), Drosera intermedia (EN), Drosera longifolia (VU), Drosera x obovata, Drosera rotundifolia (NT), Eriophorum vaginatum, Vaccinium microcarpum (NT).

Altre:

Betula pubescens, Calluna vulgaris, Carex diandra (VU), Carex dioica (NT), Carex lasiocarpa (VU), Carex limosa (NT), Carex nigra, Carex rostrata, Eriophorum angustifolium, Molinia caerulea, Picea abies, Pinus mugo, Pinus syvestris, Potentilla erecta, Rhynchospora alba (VU), Scheuchzeria palustris (VU), Trichophorum caespitosum, Utricularia minor (VU), Vaccinium myrtillus, Vaccinium uliginosum, Vaccinium vitis-idaea. Molto importanti altre briofite.

Distribuzione in provincia

Habitat raro ma che, considerando numero di siti e superficie, non appare tale a livello statistico, in quanto tutte le aree torbose sono state censite ed individuate quali biotopi. Nelle prime rappresentazioni cartografiche, inoltre, è stata utilizzata un’interpretazione più estensiva (opportunamente) rispetto a quella di Bolzano e del Veneto.

Dinamismo naturale

La durata di una torbiera alta, al pari di quella di laghetti e paludi, è comunque limitata, anche se nelle migliori situazioni gli sfagni possono continuare a crescere per lunghi periodi. L’evoluzione verso aspetti con piante legnose (soprattutto pino mugo, pino silvestre e abete rosso) è il più probabile a meno che le precipitazioni non siano troppo scarse. La presenza di laghetti con acque oligotrofiche e in zone non disturbate può rappresentare la garanzia per la sopravvivenza di questo habitat. A quote più elevate, cumuli con sfagni sono diffusi sui substrati silicei, non solo al margine di specchi lacustri, ma anche su versanti in evoluzione verso il rodoreto. In tal caso un’eventuale attribuzione a 7110 dovrà essere correlata alla presenza di altre specie significative e non solo agli sfagni.

Note ed osservazioni

Per uno studio delle diverse nicchie in cui si articola una torbiera alta, e per la comprensione della sua evoluzione, è indispensabile una buona conoscenza del difficile genere Sphagnum e di altre briofite. Sulla classificazione delle torbiere vi sono numerosi studi e, in particolare, per il Trentino, quelli di Pedrotti, oltre alla monografia sulle Alpi orientali di Gerdol & Tomaselli.

Vulnerabilità e indicazioni gestionali

Habitat molto delicato e vulnerabile, anche per la localizzazione topografica (nelle depressioni si raccolgono sostanze eluviate dai versanti. In realtà la vera torbiera alta non dovrebbe essere influenzata da apporti di versante, nemmeno idrici, ma nelle stazioni alpine si è preferito applicare un concetto un po’ più estensivo di torbiera alta. Trattandosi di incolti improduttivi (salvo, in passato, l’estrazione diretta della torba), il rischio maggiore è dato dalle bonifiche. Il drenaggio interrompe spesso la normale evoluzione alterando la fisionomia e la distribuzione spaziale. Anche il calpestio dovrebbe essere evitato pur se, quello leggero, prodotto ad es. dalla fauna selvatica, può rivelarsi utile per il mantenimento di specie che crescono sulla nuda torba quali Drosera e Lycopodiella. Particolarmente dannose sono le captazioni idriche, effettuate anche nelle adiacenze, che alterano il livello della falda. Al proposito si rammenta che una torbiera rappresenta sempre una potenziale riserva di acqua dolce. Da evitare anche il loro attraversamento durante le operazioni di esbosco, le manovre e le prove di sopravvivenza. Per scopi didattici utili le passerelle in legno.
Il codice 7120 (Torbier alte degradate, ancora passibili di rigenerazione naturale), dovrebbe essere riservato solo a situazioni di recente degrado in cui è stata estratta torba impoverendo il corteggio floristico e alterando il dinamismo della torbiera. In passato torbiere oggi ancora molto importanti e attive (I Mugheri, Palù Longa, Palù Longia e Palù Tremole, ecc.) sono state scavate, ma l’ambiente si è successivamente rinaturalizzato.

 
Habitat codice:
  • 7110