Aree protette

Logo stampa
 
Aree protette - montagne
 

Notizie

9180 - * Foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-Acerion

* Schlucht- und Hangmischwälder Tilio-Acerion

 

* Tilio-Acerion forests of slopes, screes and ravines

 
Tiglieto presso Camparta- ph M. Miori

Caratteristiche generali dell'habitat

Habitat prioritario caratterizzato da latifoglie miste (frassino maggiore, tigli, aceri, olmi) che si sviluppano in corrispondenza di versanti detritici, a pezzatura grossolana, scoscesi, o sul fondo di valloni con apporti colluviali (ambienti di forra). Il substrato è sia calcareo che siliceo e interessa la fascia collinare e submontana con penetrazioni a livello montano inferiore. Si possono riconoscere sia comunità di ambienti freschi e umidi in cui prevalgono aceri e frassino maggiore che ambienti più termofili e relativamente asciutti con dominanza di tigli.

Variabilità, contatti e criteri interpretativi

L’interpretazione fornita dal manuale, già esplicito nel titolo, in cui si richiama l’alleanza Tilio-Acerion, non dà adito a dubbi. Nel ricordare sia gli ambienti più freschi, a gravitazione montana, del Lunario-Acerenion che quelli più termofili, collinari e submontani, del Tilio-Acerenion, si pone l’accento sull’esclusione di altre formazioni ricche di queste latifoglie nobili ma che vanno riferite al Carpinion. Anche ricorrendo a ordinamenti sintassonomici diversi, l’individuazione di queste formazioni, per la loro peculiarità ecologica, non comporta difficoltà. In queste formazioni anche le presenze di Taxus baccata e Abies alba possono essere valutate fisiologiche e un buon indizio

Specie vegetali tipiche

Dominanti:

Acer pseudoplatanus, Fraxinus excelsior, Tilia cordata, Tilia platyphyllos, Ulmus glabra.

Caratteristiche:

Acer platanoides, Aconitum degenii, Actaea spicata, Aruncus dioicus, Asperula taurina (NT), Asplenium scolopendrium, Dentaria pentaphyllos, Euonymus latifolia, Lunaria rediviva, Philadelphus coronarius, Polystichum aculeatum, Polystichum braunii, Polystichum setiferum (VU), Ribes alpinum, Taxus baccata.

Altre:

Abies alba, Aconitum lycoctonum, Adenophora liliifolia (NT), Anemone trifolia, Anthriscus nitida (NT), Aremonia agrimonioides, Arum maculatum, Athyrium filix-femina, Cerastium sylvaticum (NT), Chrysosplenium alternifolium, Circaea alpina, Clematis vitalba, Corydalis solida (NT), Corylus avellana, Cyrtomium fortunei (EN#), Dentaria enneaphyllos, Dryopteris filix-mas, Fagus sylvatica, Fraxinus ornus, Galium odoratum, Geranium nodosum (NT), Geranium robertianum, Impatiens noli-tangere, Lamiastrum flavidum, Lathyrus vernus, Lonicera xylosteum, Mercurialis perennis, Milium effusum, Mycelis muralis, Orobanche salviae (NT-DD), Ostrya carpinifolia, Oxalis acetosella, Paris quadrifolia, Petasites albus, Phyteuma spicatum, Pulmonaria officinalis, Quercus petraea, Salvia glutinosa, Senecio ovatus, Stellaria montana, Tamus communis, Urtica dioica, Veronica urticifolia, Vicia dumetorum (NT), Viola biflora, Viola riviniana.

Distribuzione in provincia

Nonostante la sua nota rarità, questo habitat è assai ben rappresentato. Giustamente in quanto i criteri di selezione dei SIC hanno privilegiato gli habitat prioritari.

Dinamismo naturale

I boschi di forra del Tilio-Acerion hanno caratteristiche azonali e un carattere pioniero, pur essendo stabili laddove le condizioni orografiche non favoriscano la maturazione dei suoli, sempre molto ricchi di scheletro. La geomorfologia di dettaglio, nell’ambito di estese aree forestali, determina le possibilità per lo sviluppo di queste comunità. Gli aceri-tiglieti, più termofili, gravitano nella fascia dei boschi a prevalenza di querce, oppure di rovere e castagno sui substrati silicatici, mentre gli aspetti montani e mesotermi del Lunario-Acerion (aceri-frassineti ed acereti) sono a contatto con formazioni più mature di faggio o di faggio e abete bianco.

Note ed osservazioni

Non v’è dubbio che tra le formazioni forestali gli ambienti di forra del Tilio-Acerion rappresentino uno degli aspetti di maggiore valenza naturalistica e che meritino la qualfica di habitat prioritario. Le condizioni climatiche ed orografiche rendono questo habitat in Trentino meno raro che altrove.

Vulnerabilità e indicazioni gestionali

Le comunità di questo tipo sono caratterizzate dalla prevalenza di fattori ecologici abbastanza estremi che rendono minore la competitività di numerose specie. Tuttavia essi sono sempre a rischio e interventi pesanti con aperture eccessive possono favorire la robinia, soprattutto nei tiglieti, o l’abete rosso, a quote più elevate in stazioni più fresche. L’utilizzazione tradizionale è a ceduo ma essendo localizzati in siti di problematico accesso, è raro che vengano assoggettati a turni regolari. Deleterie possono essere captazioni idriche a monte che renderebbero troppo secco il vallone. Anche l’apertura di nuove strade, non meno dell’abbandono di rifiuti, può determinare degrado e banalizzazione.

 
Habitat codice:
  • 9180