In seguito alla riforma del 2021, volta a semplificare le procedure di programmazione degli interventi a tutela dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile, la Giunta provinciale ha approvato le convenzioni novennali per la Rete di riserve Val di Cembra Avisio e il Parco Naturale Locale Monte Baldo. Approvati anche il programma triennale degli interventi e quello finanziario.
Via libera all'attuazione della riforma delle Reti di riserve, per semplificare le procedure di programmazione degli interventi a tutela dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile che caratterizzano l'operato delle Reti. La convenzione novennale tra i Comuni e le Comunità interessate e la Provincia (ed altri soggetti, in determinati casi) rappresenterà lo strumento di governance generale della Rete.
Il percorso di candidatura all’iscrizione nel Patrimonio mondiale Unesco è impegnativo, complesso e non scontato, ma l'amministrazione provinciale sta seguendo con uguale attenzione tutte le istanze promosse dal territorio.
La Cabina di regia delle aree protette e dei ghiacciai promuove una serie di incontri sul tema dei ghiacciai e degli ambienti alpini d’alta quota, partendo dalla loro vulnerabilità per passare agli aspetti geomorfologici, al tema della memoria dei ghiacciai e a quello che lasciano con la relativa storia.
Gli incontri sono organizzati dalla rete dei parchi del territorio provinciale in collaborazione con il Muse – Museo delle Scienze.
Primo incontro a Peio il 13 settembre per parlare di impatto del cambiamento climatico.
La Fondazione Museo Civico di Rovereto, che collabora strettamente con il Servizio Sviluppo sostenibile e aree protette e con i Parchi, e che con la sua sezione botanica ha raccolto in Trentino negli ultimi trent'anni più di 1 milione e 500 mila dati, organizza il 2 e 3 settembre prossimi, con il patrocinio della Società Botanica Italiana, un workshop al Museo di Scienze e Archeologia, sulla Cartografia floristica del Nord Italia. Le scoperte, le osservazioni, le ricerche che si susseguono permettono di costruire la storia della biodiversità del territorio, e consentono a chi ha responsabilità di gestione di pianificare eventualmente azioni per la tutela e la salvaguardia delle specie minacciate.
Pochi giorni fa è stata scoperta nel Parco Nazionale dello Stelvio, in val di Rabbi, una pianta appartenente alla famiglia delle Ophioglossaceae: il botrichio ramoso. Questa piccola felce è una specie a distribuzione artico-alpina, minacciata dai cambiamenti nella gestione del territorio e dalle pratiche agricole. L´unico individuo rinvenuto nel Parco conferma la rarità del ritrovamento. La presenza della specie è nota solamente in altre due località del Trentino Alto Adige.
Picchio nero
Aves
Piciformes
Picidae
Uccelli - All. I
Inconfondibile, è il più grande tra i Picchi europei, misura fino a 45 cm di lunghezza. Ha il piumaggio nero con tutto il vertice del capo rosso vivo (maschio), o solo la parte posteriore (femmina). Si ciba di formiche rodilegno (gen. Camponotus), coleotteri xilofagi e altri insetti. Nei tronchi degli alberi, sotto le prime diramazioni, pratica nidi con fori d'entrata grandi. Tende ad occupare gli stessi territori sia durante lo svernamento che in fase riproduttiva, talora si comporta da erratico, con giovani e immaturi, occupando boschi pedemontani. In Europa continentale è diffuso in maniera uniforme, mentre è più localizzato nelle aree mediterranee (Spagna, Francia). In Italia è diffuso nelle Alpi e nell'Appennino meridionale (Pollino e Sila).
Sedentaria e nidificante.
Tipico delle fustaie mature, in quanto esige grossi alberi per nidificare. Predilige boschi di conifere e latifoglie, faggete in particolare (dove è più abbondante). Generalmente si rinviene nella fascia altitudinale tra i 400 e i 1700 m s.l.m. I nidi dimessi sono spesso occupati da altri uccelli, quali la Civetta capogrosso e l'Allocco.