Da lunedì 16 ottobre fino ad ultimazione lavori rimarrà chiuso un tratto della passerella-sentiero lungo la riva occidentale del Lago di Toblino, per interventi di manutenzione straordinaria e valorizzazione ambientale.
Adottato in via definitiva il piano del Parco Nazionale dello Stelvio, acquisita nei mesi scorsi l'intesa del Comitato provinciale di coordinamento e d'indirizzo.
A dieci anni dal loro avvio, le recenti modifiche alla disciplina delle Reti di Riserve hanno ridefinito parzialmente la cornice per il loro funzionamento. In un recente incontro sono stati illustrati punti di forza e di debolezza, ma anche i possibili sviluppi futuri.
Scoprire le montagne patrimonio dell’umanità attraverso un’esperienza interattiva, alla portata di tutti. È ciò che offre il portale Dolomites World Heritage Geotrail, lo strumento – ora online – che permette di “leggere” in modo semplice e multimediale la geologia delle Dolomiti, in un viaggio lungo le ere geologiche che hanno plasmato questo territorio unico al mondo.
Approvato dalla Giunta provinciale il programma degli interventi per il triennio 2023-2025 del settore Trentino del Parco Nazionale dello Stelvio, da realizzare anche in collaborazione con la Comunità di Valle e i comuni interessati.
Clima di festa ieri al rifugio malga Sauch, nel comune di Giovo, per il rinnovo della convenzione che istituisce la Rete di riserve val di Cembra Avisio.
Il lago di Tovel si è formato nella conca di rocce dolomitiche venutasi a creare in seguito alla formazione di una "piega a ginocchio" lungo una frattura rocciosa; i detriti franosi formatisi dopo le glaciazioni hanno poi delimitato a nord e ad ovest la conca, permettendo la nascita del lago.
L'ambiente circostante il lago è occupato da una fustaia quasi pura di conifere in cui, a seconda del luogo, prevalgono l'abete rosso (Picea excelsa ) o il pino silvestre (Pinus sylvestris ) o l'abete bianco (Abies alba). Un particolare tipo di vegetazione "pioniera" ha poi colonizzato gli scoscendimenti rocciosi a nord del lago.
L'importanza del biotopo è legata al fenomeno, noto in tutto il mondo, del suo arrossamento, dovuto alla presenza di un microscopico organismo unicellulare, il Glenodineum sanguineum.
La prima notizia dell'arrossamento del lago risale al 1864, ma la causa della colorazione dell'acqua venne erroneamente attribuita alla marcescenza dei numerosi tronchi sparsi sul fondo; solo nel 1941 venne descritto precisamente l'organismo responsabile del fenomeno. Da parecchi anni ormai, precisamente dal 1964, l'arrossamento del lago di Tovel non ha più luogo. Non è facile individuare la precisa causa responsabile del mancato fenomeno. Varie ipotesi sono state avanzate e tutte sono più o meno riconducibili ad interventi antropici; difficilmente in futuro il lago di Tovel potrà ripresentare il fenomeno dell'arrossamento come in passato, in quanto le condizioni ambientali sono notevolmente cambiate; dal 1977 si verificano però con una certa regolarità dei tenui pre-arrossamenti.
Rilevante è pure l'importanza faunistica della zona del lago di Tovel: oltre agli animali tipici delle foreste di conifere, sono presenti alle quote più alte il camoscio (Rupicapra rupicapra ), l'aquila reale (Aquila chrysaetos ) ed il corvo imperiale (Corvus corax ); attorno al lago vive una ricca avifauna di ambiente lacustre e torrentizio, mentre l'ittiofauna del lago è rappresentata dal salmerino alpino (Salvelinus alpinus ) e dalla sanguinerola (Phoxinus phoxinus ).
L'entità faunistica che caratterizza la val di Tovel è comunque l'orso bruno (Ursus arctos ) che qui trova le condizioni ideali per sopravvivere: la Val di Tovel rappresenta infatti una delle aree di importanza primaria per la conservazione della popolazione ursina del Trentino.
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