Aree protette

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Aree protette - montagne 2
 

Notizie

28. Prati di Monte

Veduta Prati di Monte
  • Tipologia: Torbiera
  • Nome locale: Lago di Valda - Prati di Monte
  • Nome topografico: Lago di Valda
  • Comuni: Faver e Valda
  • Comprensorio: C.5 - Valle dell'Adige
  • Quota media: m 1370
  • Superficie: ha 6 circa
  • Principali motivi di interesse naturalistico: rare specie e associazioni vegetali delle torbiere
  • Delibera istitutiva

Il Dossone di Cembra è quel complesso montuoso lungo e stretto che va dal Passo di San Lugano a Nord, fino alla Sella di Giovo nella bassa Val di Cembra a Sud; di natura porfirica, degrada dolcemente da Nord a Sud e divide la Val d'Adige da quella dell'Avisio di Cembra. La sua parte sommitale è nel complesso piuttosto piatta, e forma una sorta di ripiano stretto, allungato e soprattutto ondulato, ricco di dossi rotondeggianti e di piccoli avvallamenti. Tale particolare morfologia è dovuta all'azione erosiva dei ghiacciai del periodo Quaternario che, agendo con il loro immane peso come una gigantesca pialla, modellarono la montagna scavando conche e arrotondando i rilievi.

Quando i ghiacciai si ritirarono, all'incirca 15.000 anni or sono, le depressioni libere dai ghiacci furono ben presto occupate da limpidi laghetti post-glaciali. Tutti questi laghetti sono andati incontro nei secoli ai naturali processi di evoluzione e di invecchiamento, e così, col tempo, sono stati gradualmente colmati dall'accumulo della vegetazione igrofila, che ha dato vita a processi di intorbamento. Non tutti, però, si sono colmati in egual misura, e ciò è essenzialmente dovuto alle diverse dimensioni originali dei bacini: a tutt'oggi alcuni sono ancora "laghi" in senso stretto, come per esempio il Lago Santo di Cembra; in altri lo specchio d'acqua è coperto da ampi aggallati (per esempio Lago Nero e Lago del Vedes), altri ancora sono torbiere del tutto prive di specchi d'acqua (per esempio, Paluda de La Lot e Lagabrun).

Al Lago di Valda, cuore prezioso del Biotopo Prati di Monte, del vecchio bacino rimane solo una pozza centrale - l'occhio di torbiera - completamente circondata da un vasto aggallato. L'aggallato è una sorta di prato appoggiato sulla superficie lacustre, un vero e proprio tappeto di piante intrecciate che galleggia sull'acqua isolandone al di sotto una grande "bolla (una sorta di "lago fossile"). Si noti che ancor oggi questa torbiera, come varie altre, viene chiamata con il nome di "lago", a popolare ricordo della sua origine.
 
Veduta Prati di Monte 2

Aspetti naturalistici

Il Lago di Valda presenta i caratteri tipici delle torbiere di transizione, ma in vari tratti l'ambiente è arricchito dalla presenza della vegetazione delle torbiere alte, ecosistemi di straordinario interesse botanico. Le torbiere alte, che sono caratterizzate dalla presenza di caratteristici cuscinetti e cumuli di sfagni (particolari muschi di palude), sono ambienti decisamente rari sulle Alpi, soprattutto sul versante meridionale italiano: nel Centro e soprattutto nel Nord-Europa questo tipo di torbiera è invece, per motivi climatici, il più diffuso e tipico.

Il Lago di Valda è dunque un piccolo e raro "lembo di artico" collocato nella nostra regione: e in effetti ospita un gran numero di specie vegetali rarissime sulle Alpi e oggi diffuse tutt'intorno al Polo, proprio nell'Artico. Sono piante che, nel periodo immediatamente post-glaciale, erano diffuse nel nostro territorio: con l'innalzamento della temperatura dovuto al cambiamento del clima sono però completamente scomparse, ad eccezione di queste piccole isole che le hanno conservate come "relitti glaciali". Per la maggior parte sono specie di piccole o piccolissime dimensioni, estremamente delicate, che vivono proprio sugli sfagni della torbiera: tra le più preziose si possono citare le rarissime giuncastrello delle torbiere (Scheuchzeria palustris), Rhynchospora alba, la pianta insettivora drosera (Drosera longifolia), Lepidotis inundata, Carex pauciflora e il mirtillo minore (Vaccinium microcarpum).

La torbiera, essendo un ambiente "estremo", non è in grado di fornire molte risorse alla fauna, che qui è poco abbondante. Solo gli Insetti acquatici sono ben rappresentati, popolando le pozze con decine di specie diverse. Tra la fauna vertebrata, è doveroso sottolineare il ruolo che la zona umida svolge in qualità di ambiente riproduttivo per gli Anfibi come il tritone alpestre (Triturus alpestris), la rana di montagna (Rana temporaria) e il rospo comune (Bufo bufo); va infine segnalato che il territorio circostante la torbiera ospita ancora il raro gallo cedrone (Tetrao urogallus), il "gigante" tra gli uccelli del bosco.

 

Strutture per la visita

  • nessuna struttura: biotopo eccessivamente vulnerabile
 

Studi

  • progetto di definizione naturalistica e catastale