Aree protette

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Notizie

Le Aree di Protezione Fluviale

Definizione e riferimenti normativi

Esiste quindi una stretta relazione fra il governo dell’acqua e quel complesso di norme e decisioni, in particolare quelle di tipo urbanistico, che governano le comunità ed i contesti territoriali che le ospitano.

In quest’ottica la L.P. 7 agosto 2003 n. 7 “Approvazione della variante 2000 al Piano urbanistico provinciale” definisce le cosiddette aree di protezione fluviale e individua in cartografia i tratti di fiume da considerare zone preferenziali per la costituzione di parchi fluviali, mediante l'individuazione puntuale nei PRG comunali.

Vengono così individuate, su alcuni tratti dei corsi d’acqua principali, delle fasce di riferimento, contenute nella distanza di 150 metri a partire da ciascuna riva, demandando al Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche (PGUAP) l’individuazione in dettaglio di ulteriori aree.

Successivamente viene redatto e adottato il PGUAP sopra citato, che è in vigore nel suo ultimo aggiornamento dal 17 ottobre 2007.

Nella redazione di tale strumento si è ritenuto opportuno superare il concetto di “fascia fluviale”, introducendo quello di “ambito”, più adatto a descrivere la varietà di situazioni spaziali e a interpretare la funzionalità del sistema.

Essendo le caratteristiche di un fiume molto variabili lungo il suo corso, il PGUAP distingue tre diversi tipi di pertinenze a seconda del condizionamento reciproco tra il fiume e il suo intorno:

  1. Ambiti fluviali idraulici
  2. Ambiti fluviali ecologici
  3. Ambiti fluviali paesaggistici.

Il PGUAP, in quanto piano di bacino di rilievo nazionale, risulta sovraordinato anche al PUP e quindi i suoi indirizzi devono essere recepiti dagli strumenti urbanistici a scala provinciale e comunale.

Il Piano Urbanistico Provinciale, adottato nel mese di settembre 2007, recepisce quindi le zone individuate sulla base di quanto definito nel PGUAP o nei PRG comunali, qualora questi si fossero adeguati a quanto stabilito nella LP 7/03 sopracitata.
Le aree di protezione fluviale così delimitate sono riportate nelle tavole delle reti ecologiche e normate secondo l’art.23 delle norme di attuazione.

Lo stesso articolo, inoltre, dispone che “i piani territoriali delle comunità devono provvedere a delimitare le aree di protezione fluviale, tenuto conto delle complessive esigenze di assetto territoriale, e ne dettano la disciplina d’uso in coerenza con gli obiettivi del PUP e in accordo con i criteri dettati dal Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche” secondo principi di sicurezza idraulica, continuità e funzionalità ecosistemica, qualità e fruibilità ambientale.
I piani regolatori generali possono poi specificare ulteriormente le prescrizioni da osservare per la conservazione e valorizzazione ambientale delle aree poste lungo i principali corsi d’acqua.

Inoltre i Piani territoriali delle Comunità e i Piani i regolatori integrano ove necessario le forme di protezione già istituite dalle norme di settore per rispondere a esigenze di continuità.

In questo contesto normativo, il Servizio Conservazione della Natura e Valorizzazione Ambientale ha avviato una serie di azioni miranti a valorizzare le peculiarità ambientali, in particolare, del torrente Vanoi e del fiume Chiese nell’intento di promuoverne la conoscenza naturalistica e la fruizione didattica.

Tali iniziative, avviate nel 2005, nel periodo di programmazione del DOCUP 2000-2006, sono state interamente finanziate dall’Unione Europea (regolamento CE n. 1260/1999) e verranno portate a termine entro l’anno 2008.

Nel mese di dicembre 2010 è stato realizzato il portale dedicato ai Parchi Fluviali della Provincia Autonoma di Trento.